giovedì 28 febbraio 2008

llunedì 5 novembre 2007 Il Sahara è marocchino di diritto

Intervista del Presidente del CORCAS "alla nuova tribuna"


Il Presidente del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani il sig. Khalihenna Ould Errachid ha accordato un'intervista "alla nuova tribuna" che è stata pubblicata il 30 marzo 2006.

Per il sig. Khalihenna Ould Er- Rachid, Presidente del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani, il discorso del re è rivelatore per diversi motivi poiché porrà fine definitivamente alla questione del Sahara.

In questa intervista esclusiva che ha voluto accordare alla nuova tribuna, il sig. Khali Hanna Ould Er- Rachid dice su ciò che Saharouis spera, con sincerità ed in modo diametralmente opposto ai discorsi scissionnistes del fronte Polisario.

La nuova tribuna: quali sono le vostre prime azioni rispetto al memorandum che il Marocco presenterà, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite?

Khalihenna Ould Errachid: Occorre sottolineare inizialmente che il Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani non ha ancora tenuto la sua prima riunione e che una delle missioni attribuite a quest'istituzione è di esprimere il suo parere sul progetto d'autonomia che il regno del Marocco proporrà alle Nazioni Unite.

Non abbiamo ancora discusso di questa cartella ma sarà il nostro principale compito nel futuro e ciò nel quadro delle consultazioni reali.

NT: quale è l'innovazione o la particolarità di questo Consiglio rispetto al vecchio dipartimento ne carica affari sahariani?

KOE: Mi sono assunto da lunghissimi anni, il ministero di sviluppo delle province sahariane che ha compiuto la sua missione. Ma ora, le cose sono diverse. È la preparazione per un progetto molto più ampio che risolverà, una volta per tutto l'affare del Sahara e porrà così fine definitivamente alla questione.

Perché la sua maestà il re ha acceduto alla rivendicazione vecchia delle popolazioni del Sud che si trovano molto distanti dalla capitale per un decentramento molto allargato o un'autonomia che permetterà loro una partecipazione politica, economica, sociale e culturale nella costruzione del regno del Marocco moderno.

È una missione passionnante e che tende a fare un'adesione totale dell'insieme del Saharouis là si trova che sia a Laayoune, Dakhla, Smara, nei campi di Tindouf, in Mauritania o altrove. È un progetto che li interessa in primo luogo ma anche che riguarda il presente, il futuro. E penso, dalle mie vere sensazioni di Saharoui, che è esattamente ciò che conviene alle popolazioni del Sahara.

NT: In altre parole, il progetto d'autonomia o di regionalizzazione allargata risponde perfettamente alle aspirazioni deiSahariani?

KOE: Ovviamente. Soprattutto, sono Marocchini di diritto, Marocchini di sangue, sono Marocchini con la loro appartenenza a quest'insieme marocchino.

Hanno sempre la volontà, con la loro situazione geografica, con le condizioni economiche ereditate del colonialismo, di auspicare, rivendicare, di avere un posto assicurato e garantito dalla sua maestà il re con l'adesione dell'insieme del popolo marocchino ed essere uno dei pilastri di questo regno con una partecipazione politica che non sia legata ai rischi politici.


Che questa partecipazione sia garantita può permettere loro épanouir economicamente, socialmente, culturellement ed essere soddisfatti e fieri di appartenere a questo grande regno che è il Marocco.

NT: Dalla vostra esperienza, pensate che il Consiglio avrà i mezzi necessari per condurre a termine quest'importante missione?

KOE: La sua maestà il re è il garante di questi mezzi parce il Consiglio reale dipende da lui direttamente, come lo ha annunciato nel suo discorso storico a Laayoune.

Poiché mai non c'ha stato un discorso simile né di concessione simile con una riconciliazione senza precedenti detta per la via anche del capo supremo, il capo dello Stato, il re Mohammed VI.

Dunque il fatto che il Consiglio reale sia collegato direttamente alla sua maestà, dipenda direttamente da lui, conferisca a quest'istituzione tutta la sua legittimità. Ciò gli soffia un dinamismo, una forza che ci permetterà molto certamente di attuare con successo questa missione.

NT: Pensate che i progetti sociali ed economici che sono realizzati o intrapresi a Laayoune e nelle altre province del Sud rimediano alla situazione di precarietà che conosce questa parte del Marocco?

KOE: Occorre dire che il Marocco ha molto investito in questa regione dal 1975 poiché sono regioni che erano completamente prive di qualsiasi infrastrutture. Città che non esistevano, strade neppure e l'assenza di porti e di aeroporti senza parlare delle adduzioni d'acqua potabile.

Dunque il Marocco ha molto fatto da trenta anni in questa regione ma certamente gli atti d'investimento, gli atti di sviluppo dovrebbero redéployés per obbedire maggiormente alle necessità delle popolazioni.

È una delle missioni essenziali di cui la sua maestà ha investito il Consiglio reale. E ci metteremo a questo compito molto presto.

NT: Quale potrebbe essere il ruolo delle altre associazioni e le parti politiche in questa nuova distribuzione?

KOE: Ogni parte o associazione dovranno svolgere il suo ruolo e tutti lavoreranno per una sola causa per attuare con successo questa missione della sua maestà, chiudere definitivamente questo problema del Sahara con l'adesione totale della popolazione saharaouie.

Inoltre, l'importante è che questo progetto non è un progetto imposto. Obbedisce ad una necessità, ad una rivendicazione legittima, ad un'aspirazione. L'adesione reale, totale, onesta delle popolazioni garantisce il suo successo.

Perciò, ciascuno dovrà mettere la sua parte nella costruzione che la sua maestà ci ha incaricato di costruire in questa regione.


Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassanie:
www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico:
www.sahara-developpement.com


Il portale dello sviluppo sociale :
www.sahara-social.com

Il portale delle città del sud marocchino:
www.sahara-villes.com